lunedì 21 dicembre 2015

Il Giubileo della speranza nell'anno che verrà

Certo riaprire una finestra dopo quanto è successo a Parigi non è facile. Il terrorismo spaventa tutti, questo è uno dei suoi schemi… e mentre decine di persone continuano a morire nel Mediterraneo, #PapaFrancesco ha aperto la prima Porta Santa del Giubileo a Bangui, la capitale del Centrafrica, segno di speranza in un mondo che continua a combattere e respingere. Dal 13 dicembre (l’8 a Roma) si sono aperte le Porte Sante della Misericordia in tantissimi Paesi, per tutti…  Intanto la Consulta in Italia ha finalmente i suoi Giudici e si è chiusa l’ennesima Leopolda, mentre i correntisti fanno i conti con il fallimento di quattro banche che hanno venduto titoli a rischio. Anzi che non erano a rischio, ma lo sono diventati per la firma del nostro Parlamento, ma nessuno ha avvertito. Migliaia di persone hanno perso i risparmi di una vita. E allora ancora fiumi di parole, mente la legge di stabilità fa un passo in avanti verso le famiglie. Un passetto ancora non si corre. Eppure qualcosa si muove. 
W l'Italia!

venerdì 16 ottobre 2015

Il Meeting mondiale delle famiglie: da Philadelphia a Dublino

Il Meeting mondiale delle famiglie di Philadelphia ha visto 17mila persone provenienti dai 5 continenti per affermare la bellezza di questa cellula fondamentale della società. 
La famiglia luogo in cui crescere, svilupparsi. Luogo che fonda e plasma la società. La famiglia luogo in cui ogni ferita si sana. L'incontro con il Papa è stato strepitoso, oltre 2 milioni di persone hanno pregato con lui nella Messa di domenica. Dall’altra parte dell’Oceano l’Europa sembrava ancora più vecchia, e più lenta di quello che è, ma anche più solida e più forte rispetto alla liquidità della società americana.

Straordinari i discorsi di Francesco in Usa... al Congresso, alle Nazioni Unite, la preghiera a Ground Zero... come gli incontri con le comunità, la gente... E la gente... "Il Papa ci dice che i soldi non sono tutto... e questo non lo dice nessuno"; "il Papa parla della famiglia ed io sono persona perché sono nata in una famiglia"; "Il Papa è come una Rock Star coinvolge tutti"; "Il Papa ha portato la luce di Dio in questo Paese".

Un Paese dove c'è una pressione sociale fortissima, dove a fianco del sogno americano c'è l'incubo del terrorismo. Dove vicino alla libertà, convivono le armi... 














































sabato 5 settembre 2015

20 Righe e l'Europa dei Popoli

Cosa e chi si nasconda dietro le guerre nel vicino e lontano Oriente, in Africa, nessuno lo sa, anche se molti ipotizzano. Fiumi d’inchiostro per descrivere gli interessi di Stati Uniti, Russia e Monarchie del Golfo. Insomma nulla di nuovo, tranne per la variabile di migliaia e migliaia di perone in fuga. Uomini, donne e bambini che si imbarcano su gommoni, carrette del mare o navi senza pilota con la speranza di vivere. L’Europa è una fortezza e si divide tra accoglienza e muri, tra dinieghi e solidarietà, tra mancanza di norme e regole restrittive. E intanto la gente muore. Muore nel Mar Mediterraneo inghiottita dalle onde, bruciata dal sole, divorata da fame e sete. Muore sotto i camion, nei container. Il mondo si ferma per la foto del piccolo bimbo siriano riverso senza vita sulle spiagge turche. E poi? Dimenticherà ancora? Già perché non fanno più notizia i bambini con lo stomaco ingrossato dalla fame, quelli che sniffano colla, quelli rapiti, abusati sfruttati. I bambini: futuro e speranza del mondo.
Capi di Stato e Governo lavorano, promettono: carcere a chi sorpassa recinti o vie di accoglienza. Si indicono vertici in giacca e cravatta, mentre c'è chi non ha neanche una tenda sotto cui dormire.
Peccato che la geopolitica non sia gestione dell'emergenza e ciò che ora viviamo nasce da ieri, come ciò che ci sarà domani è determinato dall'oggi. Ma questo lo sanno bene tutti coloro che siedono sulle vere poltrone di comando, altra cosa è la gestione delle informazioni, del caos mediatico che propone centinaia d'informazioni aiutando l'oblio. 
Sembra così lontana l’Europa sognata da Adenauer, De Gasperi e Schuman in cui non vi era dubbio sulle radici che determinavano lo sguardo sull’uomo e per l’uomo. Non l’Europa della BCE, suddito, ma l’Europa dei Popoli.

martedì 16 giugno 2015

La Famiglia è cuore di tutto il corpo

Manifestazioni del 20 si e no... Politiche pro o contro, gente pro o contro... 

La cecità di alcuni è di pensare che questo Paese viva emergenze scollegate: lavoro, soldi, natalità... Sono tutte realtà legate, tutte. La famiglia è il centro del tutto e questa realtà è aggredita da ogni parte dai poteri economici. Se non si capisce questo dato, il resto sono battaglie nobili e meno nobili, ma pur sempre parziali.

mercoledì 10 giugno 2015

Speciale 750 anni Dante Alighieri. Il poeta del Desiderio dallo spazio al centro della terra


Una puntata dedicata a Dante. Con me in studio Franco Nembrini e tanti inserti...  

Ho conosciuto Franco tanti anni fa...  La parola che mi viene in mente è Straordinario.  Legge, studia, ama Dante perché in lui c'è Dio. Ed una puntata anche divertente è diventata cammino di testimonianza e traccia di vita... 

Ascolta la puntata:

martedì 2 giugno 2015

La vita è una storia condivisa

Ho scelto di pubblicare oggi perché è passato del tempo e la "carta" in questione è già vecchia... Ho deciso di condividere con gli amici di FB perché un'amicizia, seppur telematica, è un percorso e un Blog è un racconto. E allora condivido non la copertina con il Papa, ma una storia di fede, la mia vita.

Mi è stato chiesto di raccontare la fede nella mia esistenza, sono stato "costretto" a sedermi, fermarmi e guardare indietro... E' stata anche per me un'esperienza intensa e inaspettata in cui ho visto parte di me.








venerdì 13 febbraio 2015

World Radio Day 2015



Prof. Puglisi direttore Commissione Italia #Unesco: la radio insegna ad ascoltare, dimensione oggi assente per tanti motivi.

Padre Colombo direttore #Signis: la radio in Africa è insostituibile, è motore d'incontro e cambiamento sociale

Roffi Responsabile #millecanali: Fm e Dab + convivranno in #Europa per anni.



Leggi tutto: http://goo.gl/EIZUfl

mercoledì 11 febbraio 2015

Eutanasia in Canada

La Suprema Corte del Canada ha autorizzato il suicidio assistito per un anno, il tempo che ci vorrà per cambiare la legge, che ora, secondo i magistrati lede la Carta dei diritti e delle libertà. 

Il Parlamento ha già detto che studierà seriamente il caso. I margini di manovra per contrastare la decisione ci sono, anche se ristrettissimi, ma per dodici mesi rimarrà aperta questa finestra di negazione. 

Le toghe canadesi hanno stabilito che i malati incurabili, ma non necessariamente in fase terminale, potranno scegliere volontariamente la morte. Possibilità estesa anche a chi affetto da patologie psichiche

Ancora una volta ciò che sembra vincere è la logica economica. Quella che vede nella malattia un costo sanitario, non un uomo da aiutare. Un costo lavorativo e sociale troppo elevato. E’ la “cultura dello scarto” declinata tante volte da Papa Francesco

Non conta la persona, ma la sua efficienza, la sua capacità produttiva e quando è più debole lo si butta via, anzi peggio lo si convince che la morte è strada da intraprende, per non soffrire. 

Perché la sofferenza spaventa tutti. Le cure palliative, che servono a lenire il dolore, ad accompagnare con dignità e amore le persone fino all’ultimo respiro, costano troppo. 

E allora si parla di “libertà” e “civiltà” mentre si sceglie la strada più semplice, quella del cocktail letale. Nessuno però vorrebbe morire se gli fosse assicurato l’affetto dei propri cari e minore sofferenza. 

La scelta è dettata ancora una volta dalla negazione dell’appartenenza: l’uomo non può avere lo sguardo sull’uomo se rinnega il legame con la trascendenza, con Dio creatore che per primo lo ha amato

La conseguenza sono le contraddizioni, come opporsi alla pena capitale e sostenere l’eutanasia; usare la parola diritto e negare ai soggetti più deboli, come ai bambini nelle pance delle mamme, la possibilità di vivere.


sabato 24 gennaio 2015

Cosa cambia sull'orlo della perenne #crisi

Il terrore arrivato a Parigi fa paura e in tutta Europa cresce l’allerta e si blindano frontiere. Vivo il ricordo della folla oceanica per le matite di Charlie Hebdo, ma il mondo non si è mosso quando le nuove copertine su Maometto sono costate la vita a 10 persone in Niger e 45 chiese date alle fiamme dalla furia estremista. L’Europa guarda se stessa, alza l’asticella della diffidenza con l’Oriente e non si accorge di cosa succede tutto intorno, dove crescono povertà e si demoliscono diritti e proliferano sacche preziose per il terrorismo, il fondamentalismo.


Anche questo, forse, è il prezzo della globalizzazione. La Libia sprofonda nel caos più totale: divisa, di fatto, in tre zone ingovernabili senza che si riesca a giungere al tanto auspicato Governo di Unità Nazionale. L’Egitto, con il forte Al Sisi ha bandito i Fratelli Musulmani, ma il Sinai rimane fuori controllo. Israele è ferito continuamente e, in uno schema che sembra senza fine, è insieme ai palestinesi vittima e carnefice. Il sangue non si ferma in Nigeria dove gli integralisti islamici di Boko Haram compiono continue mattanze, anche di cristiani, nel nord-est. L’ultima strage è a Baga dove 2000 persone sono state massacrate. Fuori controllo anche la Somalia, preda di bande e “signori della guerra”. L’Iraq, sconquassato e instabile come l’Afghanistan, è in piena lotta contro l’Isis che uccide senza pietà chi gli si oppone, chi non si converte. I cristiani cacciati da Mosul fuggono dal Paese. In Siria si stimano oltre 200mila morti in quasi 4 anni di conflitto interno, iniziato con l’opposizione al regime di Assad e degenerato in un universo tribale nel quale tutti lottano contro tutti ed in cui i jihadisti sunniti dell’autoproclamato Califfato avanzano nonostante i bombardamenti della Coalizione a guida statunitense. Milioni i profughi, centinaia i rapiti e scomparsi. In Yemen sono gli sciiti ad assediare il potere, mentre Al-Qaeda rivendica morte e attentati. Il Pakistan ha condannato le vignette su Maometto ed ha ripristinato la pena capitale per contrastare il terrore jihadista. Qui è in carcere da sei anni, condannata a morte, la cristiana Asia Bibi con l’accusa di blasfemia. Il suo caso è uno tra i tanti. Cresce il Pil dell’India dove, secondo l’organizzazione “Catholic Secular Forum”, nel 2014 ci sono stati più di 7mila episodi di violenza compiuti da gruppi estremisti indù contro i cristiani. La Cina, Paese leader per esecuzioni capitali, gioca una partita silenziosa e si muove su linee economiche di acquisto mondiali, guardando le immolazioni dei buddisti in Tibet. L’Arabia Saudita piange la morte del suo re novantunenne, Abdullah bin Abdulaziz, mentre un blogger è stato condannato a 10 anni di carcere e 1000 frustate per aver offeso l'Islam sul suo forum online. Ogni giorno riceve dal boia, a Gedda, 50 scudisciate. Continuamente rimandate le trattative sul nucleare iraniano, che nega l’atomica per scopi bellici tra le sanzioni di Usa ed Europa. L’Occidente intanto osserva il ridisegnarsi, a colpi di mortaio, dei confini tra Ucraina e Russia. Muta, cresce, anche il potere dei narcos sudamericani che esportano in tutto il mondo grazie, anche, all’aiuto della camorra italiana. Spiragli di dialogo a Cuba che si riappacifica con gli Stati Uniti, federazione in cui la pena di morte è la più applicata tra i Paesi democratici. Eppure Papa Francesco ogni giorno non smette di invocare la pace, il rispetto delle religioni, condannando ogni forma di violenza, indicando instancabilmente vie di dialogo e ascolto per vincere odio e devastazione. Ma l’Europa per ora è troppo impegnata a far quadrare i conti, a proteggersi, dimentica delle radici cristiane e del grande ruolo che potrebbe giocare sullo scacchiere Mediterraneo ed internazionale.