giovedì 29 settembre 2011

Orecchi per intendere

Parliamo di associazionismo cattolico.
Il Papa chiama a raccolta ed i vescovi sollecitano le coscienze. Quelle morali, perché le altre non sanno neanche ascoltare, non hanno gli strumenti. E i tavoli ripartono più intensi che mai. La parola d’ordine è Unità, quella che si rischia è Autoreferenzialità. La squadra costruisce, altro per quanto strutturato, no. Tanti cercano di capire cosa stia succedendo, alcuni si illudono che basterà attrarre i germogli nel “vecchio sistema”. Non sarà così. La forza di una genesi è nella sua Radice.

mercoledì 21 settembre 2011

Politicattiva

Il fermento mediatico, non va d'accordo con quello cattolico. Il 14 luglio insegna: divide et impera. Auspicabile è il silenzio che permetta di organizzare, il frastuono crea solo disorientamento e spinge ad azioni affrettate e mal coordinate. Molti sono i progetti e i tavoli che in questo momento sono attivi, ma questi (c'è da sperarlo) per ora non li troverete in TV o in Radio.
Per i Media lo scontro tra cattolici è argomento in cui sguazzare. Per la massoneria ed i poteri forti è un indirizzo di azione.  

venerdì 16 settembre 2011

62 Parole

Il 17 ottobre gli aderenti al Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nelMondo del Lavoro si incontreranno a Todi, interessante anche il primo Festival della Dottrina Sociale di Verona, gli spunti venuti da Sant’Egidio a Monaco, e quelli di LoppianoLab, per non parlare del Meeting di Rimini… Il fermento attende ora un unico grande Incontro.

sabato 10 settembre 2011

In post-9/11

CNN OGGI: In post-9/11 America, no one is untouched


Quindi viene da dire...

L’11 settembre non ha deviato la storia lo scrivono in molti ed è vero, però l’ha segnata eccome, anche più profondamente delle peggiori catastrofi naturali. Il mondo non apre gli occhi (almeno una parte) perché sono i governi ad orientare gli sguardi, mentre i gruppi estremisti (spesso in mano ad altrettante potenze) ciecamente affermano violenza. Per “spiegare” - cambiare davvero la geopolitica sarebbe necessario uno sforzo di onestà, chiarezza e rinuncia di potere, poco presente, se non del tutto assente, nella storia di sempre.
La pace è possibile? E’ possibile vincere la fame? Alzare l’aspettativa di vita nel mondo intero? Curare chiunque abbia bisogno di assistenza medica? Io non perdo la speranza, ma il nemico più duro sono proprio le logiche e strategie di potere.

Le Grandi Manovre

49esima fiducia tra conflitti parlamentari, scioperi generali, pesanti critiche da opposizione, parti sociali e sindacati. In linea di principio il criterio di urgenza che anima la necessità di tali provvedimenti, in sacrificio al dibattito parlamentare, non dovrebbe porre discussioni, se per il bene del Paese. Ma è davvero questo il filo rosso che guida la sapiente mano dell'esecutivo? La logica del conflitto e della contrapposizione regna sovrana negli scranni di velluto rosso e attraversa l'Italia. Oltre 1300 emendamenti al testo della manovra economica hanno reso praticamente impossibile un percorso di confronto. 4 manovre prima di un testo blindato, hanno evidenziato un pressappochismo a dir poco disorientante.
L'IVA passa dal 20% al 21% e gli utenti finali, i consumatori, ovvero quelli che pagano davvero l'Imposta sul Valore Aggiunto, si sobbarcheranno un altro costo: oltre 230 euro annui. Le famiglie pagheranno ancora. 
Sul fronte evasione, chi nasconderà allo Stato oltre 3 milioni di euro andrà direttamente in carcere, ma solo se tale evasione sarà superiore al 30% del volume d'affari. Straordinario!
Confindustria continua a lanciare segnali al Governo: “siamo in pericolo” e mentre la Banca Centrale Europea si spacca sull'aiuto economico da mettere in campo per Paesi come Italia e Spagna, le Borse vanno a picco.
Quindi cosa serve?
Servono politiche di rilancio non solo di contenimento, linee programmatiche che valorizzino risorse presenti e non piani di appoggio sulla capacità di risparmio.
Diceva un vecchio detto contadino di questa Italia: “non si possono mangiare le sementi durante l'inverno, altrimenti non si avrà nulla da seminare”.

mercoledì 7 settembre 2011

11 Settembre 2001

Alessandro Gisotti è un mio amico, bisogna dirlo, ma questo non toglie nulla alla capacità di giudizio. Dal mio punto di vista, aggiunge. Aggiunge capacità critica. Aggiunge chiarezza che, proprio per il legame sentimentale, intellettuale e di fede, non viene ostacolata da barriere di mediazione.
Oggi ho assistito alla presentazione del suo ultimo libro nella sede della Radio Vaticana: “11 Settembre – Una storia che continua”, Effatà editore. Nella sintesi più estrema, il testo riporta testimonianze di sofferenza e ricostruzione, voglia di andare avanti. Memorie che si intrecciano alla speranza, al futuro, nella certezza che l'orrore, l'odio non vincono contro la Vita. In un mondo di “contro”, il testo di Alessandro afferma la chiave positiva, seppur nel dolore più grande di un occidente lacerato, ferito. L'ambasciatore Usa presso la Santa Sede, Diaz alla presentazione ha portato il ringraziamento del presidente Obama affermando che i 10 anni dell'11 settembre 2001 sono per tutta la comunità umana un'occasione per stringersi più vicino. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha sottolineato l'impressionante solidarietà dei soccorritori: uomini e donne che persero la vita cercando di salvare altri. Poi l'invito al dialogo, e il "no" ad  ogni fondamentalismo, il "no" a chi usa la parola Dio per affermare l'odio. L'inviata Rai, Tiziana Ferrario, ha documentato come in molti Stati islamici sia cresciuta la diffidenza nei confronti di Stati Uniti ed Europa a causa delle differenze culturali, le ricadute delle guerre in Iraq, Afghanistan... la chiave per costruire la pace è, secondo Ferrario, nel dialogo con i moderati. Sulla stessa linea l'analista strategico militare Andrea Margeletti, il quale ha puntato l'accento, per poter dialogare, su una chiara identità e regole. Spunti interessanti che rimandano ad una serie di attente e sofisticate riflessioni. Spunti che vengono da un libro su un evento che ha segnato la storia e cambiato prospettive. Spunti che giungono da un testo che non si ferma all'11 Settembre, ma parte dalla speranza che c'è nel giorno dopo.